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Le ossa parlano" di Antonio Manzini. Recensione di Tiziana Viganò






"...Ma che cosa me ne importa della vendetta, a che mi serve l'inferno per i torturatori, che cosa può riparare l'inferno in questo caso, quando quei bambini sono già stati torturati?... E se la sofferenza dei bambini servisse a raggiungere la somma delle sofferenze necessaria all'acquisto della verità, allora io dichiaro in anticipo che la verità tutta non vale un prezzo così alto..."
(F. M. Dostoevskij, I fratelli Karamàzov)

Nessun argomento è più agghiacciante della violenza sui bambini e dopo aver letto alcuni thriller di grandi autori avevo deciso che avrei rifiutato di prenderne altri, troppo sconvolgenti. Manzini però è il mio autore di gialli preferito, ho letto ogni suo romanzo e così ho aspettato molti mesi prima di decidermi a leggere quest'ultimo.



Ma le mani e il cuore di un autore di altissima classe sanno usare anche un orribile fatto senza indulgere  sull'orrore, mai sui particolari scabrosi, centrando invece la narrazione sulle emozioni degli inquirenti, sulla pressione e sull'urgenza dell'indagine, sulla trama complessa fatta di tanti fili che devono intrecciarsi a dovere, in una ricostruzione minuziosa che pare il restauro di un tessile centenario. 


Rocco Schiavone e la sua squadra sono più che mai tormentati dalle loro vite complicate, qualcuno cerca di risolvere, altri soccombono, come Italo, il poliziotto giocatore compulsivo che diventa biscazziere.

Solo gli scienziati che collaborano a risolvere il caso, l'archeologa, la botanica ma soprattutto il medico legale Alberto Fumagalli e la specialista della Scientifica Michela Gambino sembrano protetti dalla razionalità o dalla loro innocua, divertente follia. Poi ci sono Stanlio e Ollio, D'Intino e Deruta che aiutano a far sorridere, Tanto che a Rocco la questura di Aosta sembra simile a un reparto dell'ospedale psichiatrico, oggetto della sua tagliente ironia e del suo aguzzo sarcasmo.


Nonostrante l'agitazione dell'indagine e il continuo incontrare gente per cercare informazioni sul cold case Rocco si sta isolando sempre di più in se stesso, le perdite subite lasciano voragini nel suo animo di uomo apparentemente duro e forte, ma con grandi fragilità: non ha paura della solitudine e della morte, ma dell'abbandono, lui che ne ha subito tanto. La morte della moglie Marina, che nelle sue allucinazioni lo sprona ancora a cambiare vita e aprire il cuore, ma si sta allontanando; la tremenda perdita di Sebastiano, l'amico che l'ha tradito ed è scomparso; Gabriele, il ragazzo scombinato cui ha fatto da padre per un breve periodo e ora si è trasferito a Milano; le due donne che non riesce ad amare e respinge, Sandra e Caterina. Ma quest'ultima è ricomparsa ad Aosta, ripulita dall'accusa di tradimento e Rocco le chiede aiuto all'ultimo momento: forse è una nuova luce? E la sua cagnolona Lupa ha dato alla luce tre cuccioli che gli fanno tenerezza...Forse non tutto è perduto, lo vediamo in ultimo, pur vittorioso per aver catturato il mostro, scoppiare in un pianto liberatorio, un macigno di dolore compresso che potrebbe sciogliersi. Forse.


Ogni pagina è pervasa da un dolore feroce: quello della madre, inconsolabile dopo otto anni dalla scomparsa del bambino, quello dei poliziotti che riescono a superarlo solo con la spietata determinazione a lavorare e correre per catturare il figlio di puttana che ha violentato e ucciso Mirko, quello di tutti coloro che hanno vissuto il tragico evento da spettatori ignari e incolpevoli.


Un nuovo capitolo della storia di Rocco Schiavone, personaggio amatissimo dai lettori, antieroe complesso e profondo come pochi nel mondo letterario: un uomo solo che porta sulle sue spalle la responsabilità di tutto e tutti, come Atlante, il Titano che sostiene il peso del mondo, che ora è molto stanco, con gli anni è diventato permeabile al dolore.


Una nuova approfondita indagine sul Male e sull'anima umana in un romanzo di grande spessore psicologico e sociale, una scrittura che ipnotizza e che lega a sé fino all'ultima pagina, uno stile inconfondibile che fa di Antonio Manzini uno dei più grandi scrittori del noir italiano.

altre mie recensioni per i libri di Antonio Manzini


"Le ossa parlano"

di Antonio Manzini

genere: noir

editore: Sellerio, 2022

pagine: 416





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