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"Una rabbia semplice" di Davide Longo. Recensione di Tiziana Viganò




- "Fratello lupo, perchè hai fatto del male ai tuoi fratelli uomini?" gli disse Francesco. Il Lupo capì il suo errore e...-

Dopo "Il caso Bramard" (2014-2021) e "Così giocano le bestie giovani" (2018-2021) pubblicati prima da Feltrinelli, Einaudi esce quest'anno con tre libri di Davide Longo, un autore che si distingue per uno stile particolare, che ha giustamente suscitato sia l'ammirazione dei lettori, che di uno scrittore del calibro di Alessandro Baricco.


Una scrittura pensata, studiata ed elaborata, un ritmo incalzante, un ricco lessico, una capacità di donare immagini che denotano una fantasia sconfinata. Tutta la narrazione è avvolta da un'atmosfera caratteristica del Nord, brumosa, malinconica e spesso triste, come i cieli nuvolosi, grondanti pioggia e il paesaggio umano di una Torino che sta uscendo dall'inverno. I personaggi, per cultura, predisposizione e influenza della Natura sulla psiche, sono poco inclini alla comunicazione, sono taciturni e poco espansivi, hanno il pudore di mostrare emozioni e sentimenti. Così il protagonista Vincenzo Arcadipane si comporta con suo migliore amico Bramard oppure con la "psicopazza" Ariel (la sua psicologa) che pur ama o con i figli e la ex moglie che sempre rimpiange. Lo vediamo anche alle prese con un esercizio terapeutico, in cui, con modi di rara goffaggine, cerca di accalappiare, sui siti di incontri, alcune donne da portarsi a letto. Momenti che fanno sorridere.

Baricco contrappone la solarità meridionale di Montalbano alla grigia figura di Arcadipane, pur immigrato meridionale, ma anche piemontese doc tutto d'un pezzo, incapace di sentimenti forti, che alla fine concede clemenza e si lascia andare ....(ma non posso dire di più!)


All'inizio lo vediamo: brutto brutto, un metro e sessantotto per ottantanove chili, mal rasato e sudato, occhi cisposi, brutti denti, l'andatura basculante...sembra che tutti gli ambienti e le persone siano sgraziate, vecchie, rotte e degradate (perfino il suo cane è un bastardo a tre zampe!) e che al povero commissario ne succedano di tutti i colori. Procediamo nel testo insieme all'onda incessante dei suoi pensieri, degli arzigogoli della sua mente e dei molti luoghi comuni dove staziona.

Siamo dentro di lui, siamo lui, pensiamo con lui.



Arcadipane capisce che c'è un complotto per far condannare degli innocenti accusandoli di alcuni crimini:

"una storia di colpevoli non colpevoli, suicidi non suicidi, e giochi..." Soprattutto giochi. O una rabbia SEMPLICE. Cosa si nasconde sotto l'iceberg del web? Quanta gente è capace di entrare nel dark web? Chi è veramente Luigi Normandia, ex poliziotto?


"quello che è ovvio non sempre è vero e quello che è vero non è sempre ovvio"

Decisamente ben ideati i comprimari, Corso Bramard, amico, ex capo e mentore, Isa Mancini, agente esperta in informatica e Pedrelli, braccio destro del commissario, sempre perbene, sempre d'altri tempi, sempre indispensabile rompicoglioni.

Un libro appassionante, che non lascia tirare il fiato per la suspense e che, contemporaneamente, fa riflettere su temi sociali e psicologici importanti. Vale la pena leggere tutti i libri di questo autore molto dotato, che sicuramente ci riserverà molte sorprese.


Una rabbia semplice

di Davide Longo

genere: gialli e thriller

editore: Einaudi, 2021

pagine: 328

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