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"Un colpo da pochi milioni" di Luca Pallach. Recensione di Tiziana Viganò






Luca Sabelli è un ladro che ha passato gli ultimi vent'anni in galera. Gli ultimi due, grazie alla buona condotta, potrà trascorrerli lavorando come giardiniere per il Comune della sua piccola città di provincia.



Professionista del crimine, soprannominato gentleman, ha messo appunto colpi su colpi, ma è diventato famoso per una rapina in banca dove ha prelevato e fatto sparire un'intera cassaforte: come? Nessuno l'ha mai scoperto, ma il commissario Tretti è riuscito a incastrarlo: Sabelli non ha mai rivelato il nome dei complici e ha pagato per tutti un conto salato.

Solo al mondo, senza famiglia, gli è rimasto amico un cronista di nera, Gherardi, da sempre curioso di sapere i particolari dei fatti. Durante i lunghi anni di detenzione il mondo è cambiato completamente. E lui? Comincia a fare il giardiniere con impegno e serietà, sembra che il carcere l'abbia davvero rieducato, che abbia chiuso con il crimine, è diventato un filosofo.

Ma c'è un tarlo che lo rode...deciderà di fare un altro "colpo del secolo" ritrovando le emozioni, il brivido, l'adrenalina di un tempo oppure no?

Con uno stile fluido e piacevole Luca Pallanch segue il protagonista, entra nei suoi pensieri, nelle sue decisioni con un interessante lavoro di scavo psicologico, dà vita a un noir senza omicidi né episodi cruenti, come si conviene al ladro gentiluomo Sabelli, centrato sull'evoluzione dei personaggi nel lungo periodo che va dal mitico furto a oggi.

Pallanch, uomo di cinema, è abilissimo nel creare l'atmosfera, la scenografia, la suspense anche in mancanza dell'azione tipica del genere: l'intreccio è sviluppato in modo brillante, così da suscitare la tensione nel lettore che si fa molte domande prima di arrivare al colpo di scena finale, dove si rivela l'azione clamorosa del furto di vent'anni prima, con le domande che hanno suscitato la curiosità fin dalle prime pagine.


"Un colpo da pochi milioni"

di Luca Pallach

genere: noir

editore: Lorenzo de'Medici Press, gennaio 2024

pagine: 127

 

Luca Pallanch

lavora al Centro Sperimentale di Cinematografia – Cineteca Nazionale e per anni si è occupato della programmazione del Cinema Trevi, a Roma. Insieme a Domenico Monetti, ha curato retrospettive alla Mostra del Cinema di Venezia («La situazione comica. 1910-1988»; «Orizzonti. 1960-1978»), alla Festa del Cinema di Roma («Le notti pazze de La dolce vita»; «Cinema espanso. 1962-1984»; «Danze macabre. Il cinema gotico italiano») e al Torino Film Festival («Omaggio a Giulio Questi»; «Omaggio ad Augusto Tretti»; «Omaggio ai fratelli Garriba») e hanno curato diversi libri di cinema (Luigi Comencini. Architetto dei sentimenti; Tagli. Il cinema di Dario Argento; Non solo Gomorra. Tutto il cinema di Matteo Garrone; Divi & antidivi. Il cinema di Paolo Sorrentino; Un «idolo» in controluce. Enzo Battaglia; Se non ricordo male. Frammenti autobiografici di Giulio Questi; Il caso Tretti; Fabio e Mario Garriba, i gemelli terribili del cinema italiano).

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