“Trudy” di Massimo Carlotto. Recensione di Tiziana Viganò
- Tiziana Viganò
- 28 apr 2024
- Tempo di lettura: 3 min

Massimo Carlotto, autore di best seller, soprattutto hard boiled e thriller, ci racconta una storia che ha il sapore della realtà che noi comuni mortali intuiamo, ma non conosciamo nelle sue dimensioni.
Nel libro, accanto alle verità relative alla storia raccontata che emergono pagina dopo pagina, c’è l’economia illegale, i colletti bianchi che delinquono, il mondo sotterraneo dei servizi di sicurezza privata al loro servizio, ma anche lo sfruttamento del lavoro, il caporalato. Tutto reale.

Il commissario di polizia Giannantonio Farina si vede offrire un nuovo lavoro nel settore privato presso una nuova azienda, la NSG, che offre servizi di sicurezza a tutto campo: cybersecurity, investigazioni, intelligence, spionaggio, intercettazioni, dossieraggio, scorte, protezione...e non solo
"La sicurezza nell'interpretazione più moderna del termine comprendeva infatti la sfera reputazionale".
Attività di successo, dato il senso di insicurezza che impregna tutta la società e soprattutto il bisogno di aziende e personaggi con la coscienza sporca e tanti intrallazzi da nascondere: Farina non guarda in faccia a nessuno, è abilissimo a tirare le fila impiegando conoscenze e relazioni di membri fuoriusciti di servizi segreti, forze speciali, polizia e carabinieri. Personaggi molto pericolosi, quando scavalcano il mondo della legalità.
pagina 39
"Inserirsi dei meccanismi corruttivi con il potere di interferire, se necessario, rendeva ricchi, potenti e indispensabili. Dopo Mani Pulite la classe dirigente non aveva imparato la lezione e continuava a spolpare l'osso in modo incontrollato, confuso. Toccava a loro, ai “pretoriani”*, impedire al sistema che dominava l'Italia ormai da anni, di crollare sotto il peso di scandali. O peggio, delle inchieste e degli arresti, come era accaduto in passato".
Farina si serve anche della Tosco Security, che si occupa, tra l’altro, di tutelare aziende dove gli operai e i sindacalisti sono in agitazione, oppure dove la manodopera in nero deve essere gestita.
Alex Semeraro è uno dei dipendenti con la pessima fama di picchiatore, e si mette nei guai mandando in coma un sindacalista: così viene dirottato all'operazione Trudy, come viene soprannominata Ludovica Baroni, moglie del commercialista di Lecco Federico Riva, scomparso dalla sua villa brianzola. Riva era un genio nel lavare e reinvestire i soldi sporchi di politici nazionali e lombardi, conduceva una vita lussuosa, ma tra politici corrotti, mafiosi, usurai e truffatori aveva anche un alto livello di rischio. Che fine ha fatto?
Alex ,con una collega, è incaricato di pedinare Ludovica che si è rifugiata a Cesenatico: lei conosce bene il giro di malaffare in cui era coinvolto il marito, ma non sa niente della sua sorte.
Sarà una vittima o saprà condurre bene il suo gioco?
Comincia così una vicenda intricata e sporca che coinvolge tanti personaggi, dalla manovalanza ai manipolatori fino a chi ha in mano il potere ai massimi livelli.
Carlotto non si è ispirato a un fatto di cronaca in particolare, ma descrive un sistema che solo poche volte arriva anche al pubblico, di tanto in tanto, ma si sa che la corruzione è un sistema articolato e complesso che non si potrà mai rivelare del tutto.
Argomenti insoliti nei thriller, ma estremamente interessanti, adatti a creare un nuovo genere di gialli che si occupano non di delitti ma della società e dei suoi conflitti, della realtà violenta che palesa o nasconde.
*quelli che difendono gli interessi della classe dirigente, che si assumono il compito di farlo in cambio di privilegi e potere.
“Trudy”
di Massimo Carlotto
genere: narrativa italiana contemporanea
editore: Einaudi, 2024
pagine: 216