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"Tira mòlla e messèda" di Paola Varalli. Recensione di Tiziana Viganò






Con un salto temporale, Paola Varalli ci trasporta nella Milano degli anni Ottanta, quando i cambiamenti nelle abitudini, nella mentalità e nel tessuto urbano trasformavano velocemente la metropoli, che però al suo interno conservava quartieri tradizionali, quasi paesi nella città, dove si parlava ancora dialetto e si resisteva invano alle novità. Il titolo? traduco con “gira che ti rigira”, perdere tempo, girarci intorno.



Quattro amici, Pino l'idraulico, Mario il gommista, Edmonda la buttafuori, con il rinforzo del barista Villiam (con la V) si trovano tra le mani una musicassetta misteriosa che contiene suoni incomprensibili. Subito incuriositi chiedono aiuto a Eddy, una delle poche esperte di computer, che svela il messaggio: qualcuno è stato sequestrato e chiede aiuto. Niente di meglio per movimentare la vita del gruppetto che si lancia nell'indagine a capofitto, con le armi del pettegolezzo, delle chiacchiere e di qualche brillante intuizione che viene spontanea davanti a qualche "bicicletta", come si chiamava allora l'antenato dello spritz Campari di oggi, vino bianco con uno spruzzo dello storico bitter fabbricato non lontano dal quartiere (dalle parti di via Paolo Sarpi, via Piero della Francesca, via Canonica, la Chinatown di Milano).

Come non ridere alle esilaranti battute dei cinque investigatori del Borgo degli Ortolani che riescono a salvare una non più giovanissima fanciulla dalle grinfie dei cattivi? Il brindisi finale è d'obbligo, naturalmente.


Niente delitti in questo mistery, un cosy crime davvero molto divertente, con la caratteristica di usare il dialetto a piene mani: del resto allora il popolo non parlava italiano forbito. Dopo tanti libri dove soprattutto il siciliano o il napoletano colorano la narrazione è la volta di una scrittrice che parla milanese, con l'intercalare di frasi idiomatiche, battute comiche, parole sparse. L'orecchio meneghino sarà accarezzato dal gergo che ben pochi parlano ancora nella metropoli più avanzata d'Italia, ma sarà facile da capire anche per chi lombardo non è.


Con uno stile brillante, ironico, ricco di fuochi d'artificio, Paola Varalli crea un libro scacciapensieri, che fa trascorrere qualche ora di buonumore e, da giallista esperta qual è, intreccia un mistery con abilità e ingegno. Il cosy crime (o giallo umoristico) si sta facendo spazio in un genere serio, che parla sempre di morti e delitti: infondere leggerezza, simpatia e divertimento è un'idea geniale, e il successo è meritato.

Non resta che aspettare la prossima avventura dei simpaticissimi investigatori dilettanti, degni eredi delle "squinzie", le protagoniste di tre gialli pubblicati da Fratelli Frilli Editori!


"Tira mòlla e messèda"

di Paola Varalli

genere: giallo

editore: Todaro, 2023

pagine: 200

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