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"Lo sparo" di Anne Holt. Recensione di Tiziana Viganò







Un giallo politico e sociale che racconta in modo chiaro e senza remore le falle della società scandinava, che a noi appare ricca e felice, con un welfare invidiabile, un modello creduto a torto perfetto. 

Non è così: altri autori nordici hanno trattato questi temi, unendoli alla profondità psicologica (H. Mankel, S. Larsson, C.Laksberg, L. Kepler per citarne solo alcuni), dando vita a personaggi riflessivi, introversi, rassegnati, solitari che sembrano rispecchiare le atmosfere stranianti del paesaggio nordico, tra boschi, laghi, neve e aurora boreale.


Anne Holt, giornalista, avvocato, ministro della giustizia (1996-97) è una scrittrice norvegese che ha pubblicato una ventina di gialli. "Lo sparo" è il terzo della serie con Selma Falk, protagonista di "La pista" (Einaudi 2021) e "La tormenta" (Einaudi, 2022) in cui la protagonista è reduce da un'allucinante avventura che l'ha vista vagare quasi nuda in una bufera di neve per ben cinque giorni, ma ha potuto smantellare un'organizzazione paramilitare segreta.


Un anno dopo questa tremenda avventura Selma è ancora molto stanca e provata, sente la sua vita minacciata ed è addolorata dal rifiuto della figlia che non vuole farle vedere il nipote neonato, terrorizzata dalla sua vita pericolosa.

Mentre si trova in un caffè di Oslo insieme a due amiche, uno sparo centra la testa di Linda Bruseth, una parlamentare. Un errore? ll vero bersaglio è la più famosa Selma? Questa si sente direttamente coinvolta e trascinata in un'indagine parallela, finché una giudice della Corte Suprema viene trovata impiccata e il ministro dell'infanzia e della famiglia muore avvelenato. Selma, con l'aiuto di Einar Falsen - ex poliziotto con gravi problemi psichici, diventato clochard per vent'anni e tornato a vivere grazie alle sue cure - riuscirà a svelare cosa c'è dietro gli omicidi, dietro la sospetta morte di un giornalista che indagava su sei drammatici casi di genitori incompetenti, a cui erano stati tolti i figli con la scusa della tutela dei minori e chi c'è dietro il misterioso stalker che la perseguita. Ben tre casi contemporaneamente.



In questo interessante romanzo la Holt si ispira al più grande scandalo giuridico della moderna storia norvegese (2012-2019): il Nav, uno dei più grandi enti pubblici norvegesi, è risultato responsabile di molteplici errori giudiziari compiuti a danno di cittadini accusati di aver usufruito illegalmente dell’assistenza sociale, violando le regole su alcune prestazioni assistenziali dovute a cittadini di altri paesi dello spazio economico europeo. Duemilaquattrocento sentenze ingiuste imposte dallo Stato ai cittadini, un crollo della fiducia nei confronti di uno Stato e delle sue istituzioni, proprio mentre scoppia un altro scandalo che arriva alla Corte Europea dei diritti dell'uomo, riguardante casi di tutela dei minori: un momento molto pericoloso per la stabilità di una nazione considerata un modello di buon governo...


Servizi sociali e tutela dei minorenni: la realtà di questi fatti si mescola abilmente ai personaggi e agli eventi fittizi, creando un intrigo coinvolgente, da cui è difficile staccarsi, non solo per la struttura magistrale del giallo, ma anche per l'interesse che suscita la società e la politica di una nazione di cui si sa poco, anche se è vicina e fa parte dell'Unione Europea. E Anne Holt non risparmia stoccate al sistema norvegese.

"le battaglie di natura giuridica tratte dalla realtà sollevano una serie di questioni difficili e io ho scritto questo libro spinta da uno stupore di carattere politico, giuridico e umano".

Lo sparo

di Anne Holt

genere: giallo

editore: Einaudi, 2022

pagine: 535

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