“Alba tragica” di Paola Varalli. Recensione di Tiziana Viganò
- Tiziana Viganò
- 30 lug 2024
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 15 ott 2024

Il secondo libro di Paola Varalli dedicato a un quartiere popolare della Milano anni Ottanta: siamo nel “Borg di ortolan”, il cuore della Chinatown. Irresistibili protagonisti sono un gommista, un idraulico, un barista che parlano un italiano intercalato col dialetto, come è giusto che sia, perché in certe zone della “Milano da bere” si parlava ancora il meneghino. I lettori non lombardi non faticheranno a capire le frasi: sono semplici, si intuiscono o sono tradotte. Dopo tanti gialli regionali in cui si parlano soprattutto i dialetti del Sud, da milanese non posso che essere contenta che qualche scrittore cominci a usare la nostra lingua e la faccia conoscere agli italiani!
Come “Tira molla e messeda” (Todaro, 2023), primo libro di quello che spero sarà una serie, il giallo non ha omicidi ed è molto, molto divertente, un vero scacciapensieri. Le scene sono esilaranti, i dialoghi fulminanti, la parlata spassosa, con vecchi modi di dire, battute e battibecchi; ogni nome poi è un programma, spesso nomen omen – il portiere Renato Curaluscio, il velista Cazzalaranda, Edera Avvinta, Susanna Bonazzi, Alba Tragica ecc. -. Non manca l’ambiente dei cortili tipici di Milano, il sottofondo delle canzoni di quegli anni e un misterioso cold case di otto anni prima.

Siamo nel 1988, la storia si svolge principalmente in via Lomazzo 29, dove ci sono due cortili, uno di fila all'altro. Lì, vicino al bar William, c’è il magazzino di un cinese che parla un milanese quasi perfetto, lo studio grafico di Maria Giovanna e Agnese con l’apprendista Alba, soprannominata l’Alba Tragica, così imbranata che peggio non si può. C’è anche la gatta, che avrà un ruolo importante, si chiama, è ovvio, Helvetica light e i suoi cuccioli come altri caratteri tipografici.
I protagonisti sono quattro moschettieri che hanno fama di essere ottimi investigatori: il gommista quarantenne, virile e sciupafemmine, il Mario detto Marietto. C'è Pino Possa, idraulico, che ha messo gli occhi sull'Ornella, infermiera che vive in una mansarda, ma è talmente imbranato in amore (e non solo in amore) che non si sa come evolverà la relazione, del resto il povero Pino nell'avventura precedente aveva avuto una delusione coi fiocchi.Il terzo moschettiere si chiama Edmonda De Amicis, robusta e muscolosa buttafuori, una vera forza della natura con l'istinto dell'investigatrice. E infine il barista William – o meglio il Viliam - alle prese con un'operazione di marketing moderno per attirare clienti, cioè servire stuzzichini con l'aperitivo: il preferito da tutti è la “bicicletta” o “bianchin spuzzà” vino bianco, bitter Campari e seltz con fetta d'arancia. Antenato dello Spritz e dell’apericena.
Un bel dì l'Ornella scompare e i quattro detective sono in allarme: così, a bordo di una 1100 bordeaux raggiungono il lago di Como, Varenna e si inerpicano fino a Perledo, dove abita una zia dell'Ornella, la Jole, donna affascinante che colpisce al cuore il Marietto. Prima di sparire la nipote ha consegnato uno strano annuncio da pubblicare sul giornale del quartiere Borgh di Ortolan.
Riusciranno i nostri eroi a a decifrare il messaggio in codice? Ci vorrà l'aiuto di Socrate il padre di William colto, saggio, saccente. Contemporaneamente è stato avvistato nella zona Riverito Rito, un vetraio delinquente che era stato arrestato nel libro precedente e anche il portiere Curaluscio sparisce. E la Ornella?
Riusciranno i nostri eroi a liberare i due rapiti?
*N.B. i nomi preceduti dall’articolo non sono miei errori: in Lombardia si dice proprio così!
“Alba tragica”
di Paola Varalli
genere: cozy crime, giallo umoristico
editore: Todaro, 2024
pagine: 200