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"Venezia soluzione estrema" . Intervista con Giancarlo Bosini


Giancarlo Bosini, architetto e giallista, risponde ad alcune domande sul suo ultimo libro "Venezia Soluzione estrema"un giallo appassionante che, come i precedenti, soprattutto "Giallo Milano" mescola abilmente trame gialle con ambienti e opere d'architettura, di cui è esperto conoscitore.



Com’è nata l’idea per questo soggetto?

L’idea nasce dall’ascolto di una vecchia canzone di Gualtiero Bertelli, un cantautore veneziano. Il testo, molto toccante, narra le vicende di un mulino veneziano, di cui non conoscevo l’esistenza.

Incuriosito, mi sono documentato e ho scoperto che a Venezia era attivo uno dei più grandi mulini italiani, che negli anni Cinquanta del Novecento dava lavoro a circa duemila persone e produceva farine esportate in tutto il mondo; il Molino Stucky, costruito a fine Ottocento per volere di un ardito imprenditore, forse grande sognatore.

La sua storia è segnata da misteriosi incidenti e per ben due volte è stato completamente distrutto da incendi; ma la cosa che l’ha reso tristemente famoso è la morte del suo proprietario, Giovanni Stucky, ucciso da un folle davanti a numerosi testimoni. Nonostante l’assassino sia stato processato e condannato, le vere ragioni di quel gesto non furono mai chiarite.

Queste vicende, seguite dai drammatici eventi sindacali che precedettero la chiusura e le successive ipotesi di trasformazione del mulino in hotel a cinque stelle (oggi è un esclusivo albergo della catena Hilton), mi hanno particolarmente colpito, facendomi pensare se ne potesse trarre un romanzo giallo basato su misteri e maledizioni.


La trama

Venezia soluzione estrema è un giallo classico, con un grande mistero, poco sangue, pochi omicidi e investigatori tenaci alla ricerca della verità. Ma il romanzo non è solo giallo, è anche riflessione sul senso della vita e sull'importanza che può avere il passato sul presente e sulla vita di ognuno di noi.

La storia si svolge a Venezia in un periodo non troppo remoto, ma che talvolta pare quasi dimenticato, in cui si paga in lire e “sfiga” sembrava un termine estremamente osé; sono gli ultimi Anni settanta del Novecento.

Dopo aver accettato di lavorare alla trasformazione del monumentale Mulino Mendel in un esclusivo complesso alberghiero, l’architetto Luigi Bellotti scopre che esiste una trama segreta per affossare l’operazione e che inoltre tra le mura del Mulino si celano molti enigmi irrisolti. Un quadro reso ancora più cupo da un omicidio, da alcuni versi profetici di Nostradamus, che sembrerebbero confermare l’esistenza di una misteriosa maledizione, e da un enigmatico dipinto che ritrae un delitto sul quale indagini frettolose avevano anzitempo posto la parola fine.

Dopo un incidente sospetto, dal quale si salverà per puro caso, Bellotti intraprende con tenacia un viaggio tra presente e passato che lo condurrà ai fatti lontani in cui tutto ha avuto origine, trascinando in superficie verità occultate da anni. Non pochi saranno i colpi di scena sul percorso che porterà a sorprendenti conclusioni.


I personaggi

Non supereroi, ma persone normali, con le proprie vicende e i propri problemi; sono gli stessi già incontrati qualche anno fa in “Giallo Milano”, ma non c’è continuità con questo mio precedente romanzo giallo. Sono passati parecchi anni e l’architetto Luigi Bellotti e lo storico d’arte Matteo De Cristoforis sono ora molto cambiati.

Bellotti, uomo onesto e caparbio, è il vero personaggio principale, ora è un uomo più maturo, che ha superato molte sue insicurezze, segnato da un passato doloroso che solo alla fine sarà svelato. Nel presente riflette a lungo sulla sua vita, sulla sua interiorità e sulle sue aspirazioni, prendendo alla fine coscienza del fatto che è sempre il destino a tracciare il percorso che dobbiamo seguire.

De Cristoforis, irriducibile donnaiolo, amico e compagno di avventure, è ora ritornato a Venezia, sua città natale. Grande conoscitore dell’arte e molto attento alle problematiche sociali ha anche lui alle spalle un difficile passato che più che nel carattere lo ha cambiato nei vizi.

I due affiancati da personaggi intriganti ed enigmatici, quali il ragazzino Benjamin e l'affascinante giornalista Isabella, cercheranno di risolvere il giallo legato all'omicidio del proprietario del mulino Mendel.

Saranno Bejamin e Isabella che guideranno Bellotti attraverso i luoghi e le calli di Venezia, facendogli conoscere il loro passato e le loro leggende.


L’ambientazione

L'ambientazione è quindi a Venezia, protagonista al pari dei due personaggi principali, una città dal fascino indiscutibile, di cui ho cercato di mettere in evidenza storie e luoghi capaci di stimolare stati d’animo che inducono il protagonista a riflettere sulla propria vita e a interrogarsi se davvero vuole continuare a viverla così.

L’accento è posto soprattutto sui luoghi popolari della città, quei luoghi che normalmente sfuggono ai tradizionali percorsi turistici, sui quali l’occhio del visitatore raramente si sofferma in profondità; una Venezia insolita, in quanto vista con gli occhi dei suoi abitanti.


A chi consiglieresti la lettura di questo romanzo?

A chi ama risolvere enigmi, scoprire a poco a poco, visitare luoghi spesso sconosciuti e viaggiare con la fantasia.


A cosa stai lavorando ora?

Attualmente sto sviluppando la trama per un nuovo giallo ispirato ai fatti che nel 1929 portarono alla poco chiara chiusura dei Navigli di Milano.

Segnalo poi che sono da poco uscite due antologie che abbinano i racconti di vari autori a ricette di cucina: “Natale a Milano - Libro Giallo” (Neos Edizioni) e “Hostaria Patrizia” (Macchione Editore). Io ho partecipato con due storie che hanno come scenario i Navigli di Milano, “Nebbia 1928” e “La rosa bianca”.




Venezia, soluzione estrema


di G. Bosini


genere: giallo


editore: Macchione, 2020


pagine: 136




Giancarlo Bosini, architetto milanese e autore di romanzi gialli, nel 2011 ha pubblicato “Orazio & Company” (Edigiò Edizioni), a cui hanno fatto seguito “I disperati casi dell’ispettore Tombini” (Edigiò Edizioni - 2014), “Giallo Milano” (0111 Edizioni - 2016), “Misteriosi delitti all’Isola di Milano” (Pietro Macchione Editore – 2018) e “Venezia soluzione estrema” (Pietro Macchione Editore – 2020). Con Macchione Editore, come autore, ha inoltre partecipato alla realizzazione dell’antologia “Noi e il Sessantotto” (2018) e pubblicato il saggio “I Navigli di Milano”(2019)

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