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Un filo di luce di Valeria Montaldi. Recensione di Tiziana Viganò






Con grande abilità di narratrice appassionata di ricerche storiche, Valeria Montaldi trasporta il lettore nella Milano del Quattrocento, nella città dei Visconti e degli Sforza, un periodo di grandi lotte politiche e di guerre, ma anche di fermenti nuovi. Milano diventa una città ricca di monumenti - Il duomo, l'Ospedale del Filarete e il castello sforzesco - ma vede anche l'avvio di attività che avranno molta importanza per la ricchezza futura, favorite dal potere dei duchi.


Nacquero opifici per la lavorazione del "filo di luce", la seta: tessuti di lusso destinati all'aristocrazia, velluti, broccati e damaschi che presto diventeranno famosi nelle corti d'Europa. Artigiani e imprenditori misero le basi di un'industria che si svilupperà nei secoli successivi in città e nel contado: alcune imprese concentrarono le attività per la produzione tessile, dalla trattura del filo alla torcitura, per cui si usava forza idraulica, alla filatura, tintura e tessitura, affiancate dai battiloro, specializzati nella produzione del filo d'oro necessario per i broccati.

Nel romanzo è ben descritta, con ricchezza di particolari, l'attività della manifattura di Niccolò Brivio, personaggio di fantasia per un opificio realmente esistito vicino alla cinta muraria della città.

La scrittrice rivela che ci furono anche figure femminili che entrarono in competizione con gli uomini, fondando società e diventando imprenditrici, unendo la capacità finanziaria di nobili lungimiranti all'abilità manifatturiera delle operaie.


Questa è la storia di Margherita, nata in prigione da una ladra: dopo un'infanzia miserevole, affidata a una locandiera che assieme al suo compagno non esiterà a usarla come puttana-bambina, un marchio di infamia contro cui dovrà lottare per tutta la vita, anche quando diventerà la moglie del più importante setaiolo di Milano e imprenditrice dopo la morte di questi.


Una protagonista che rispecchia la condizione della donna sottomessa e sfruttata nei secoli, ma capace di emanciparsi attraverso l'istruzione e il lavoro, di rinnovarsi e di rinascere dopo le sconfitte. 

Margherita è una donna che affascina il lettore e lo incolla alle pagine per seguire le vicende della sua vita e per partecipare alle sue difficoltà e ai suoi successi.

Il Castello con la torre originaria del Filarete: particolare dello sfondo della "Madonna Lia", dipinto (1494-95) di Francesco Napoletano. Milano, Pinacoteca del Castello Sforzesco


La storia dei personaggi si intreccia con quella politica ed economica dal 1435 al1487, compaiono grandi personaggi storici come Filippo Maria Visconti, Francesco Sforza, Cicco Simonetta con la moglie Elisabetta Visconti, Antonio Averlino detto il Filarete: attorno a loro le umili figure dei popolani, in lotta per la sopravvivenza in quel mondo violento e discriminante.

Milano è descritta nei dettagli, dalla topografia alle case e ai palazzi: la scrittrice ci fa entrare nel modo di vivere, descrive le usanze, gli oggetti e la moda dell'epoca.



Così tanto è cambiato nel corso dei secoli, ma non l'essere umano, avido, invidioso e corrotto, pronto a sfruttare i più deboli, a conquistare il potere schiacciando chi lo ostacola: il romanzo storico mette in luce quello che dobbiamo ancora imparare dallo studio del passato per non incorrere negli stessi errori, impresa quasi impossibile, vedendo tutti i giorni quello che succede nel mondo.



Un filo di luce

di Valeria Montaldi

genere: romanzo storico

editore: Rizzoli BUR, 2022

pagine: 416


Nozze di Francesco Sforza con Bianca Maria Visconti, miniatura attribuita a Bonifacio Bembo, sec. XV, Cremona, Archivio della Chiesa di san Sigismondo



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