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"Ridendo, quindi sul serio" di Elisabetta Violani. Recensione di Tiziana Viganò


Quello che colpisce fin dalle prime pagine di questo bellissimo libro è la visione del mondo dell'autrice, Elisabetta Violani. Il lettore sorride, quel riso amaro che usano spesso i comici per farci sorridere e ridere sulla realtà.


"A volte mi sembra che il mio destino fosse proprio questo: vivere per poi raccontare."


È un libro di Memoires, autobiografico, che racconta le sue avventure di studentessa, di neolaureata e poi di moglie e madre: ma le guarda ormai in modo distaccato, con la positività e quel po' di umorismo di chi le ha superate e vinte, non senza dolore, ma sapendo risolvere e mutare pelle, per non lasciarsi mai abbattere. Così Elisabetta Violani dopo le sconfitte o le effimere vittorie ha saputo cambiare, riciclarsi e adattarsi a nuovi standard, da biologa a letterata, vivendo sempre con passione, intensamente.


La vita è una continua lotta, gli ostacoli non mancano mai, a volte sembrano insormontabili, ma come diceva il filosofo Aldous Huxley

“L'esperienza non è quello che accade ad un uomo; è ciò che un uomo fa con quello che gli accade.”

Nella prima parte "Scrivere per non morire - Memorie tragicomiche di un'ex ricercatrice" si rispecchieranno tanti giovani di belle speranze che lavorano gratis nelle università e nei laboratori (ma anche altrove!) compressi in infiniti stage, sperando in un lavoro adeguato alle loro capacità, ai loro studi e trovando muri o inganni e prese in giro. Il mito del pezzo di carta per aver aperte le porte del mondo del lavoro è ormai passato da tanto tempo, da quando il lavoro si trovava adatto agli studi fatti.

Poi tutto è diventato fluido, un pantano, dove la lotta per la sopravvivenza si è fatta dura, competitiva. E si può affondare.


Così Elisabetta, studentessa di grande preparazione, passa l'internato, la laurea in Biologia. Un lavoro? gratuito ovviamente. La domanda di supplenza a scuola? attesa di due anni per la prima chiamata. Una borsa di studio? pochi soldi, molto tassati, che finiscono subito.

Vince a trent'anni il concorso per il dottorato di ricerca? per ben quattro anni finalmente sarà in quell'Olimpo dove gli dei universitari illuminano la scena. Uno dei più bei periodi della sua vita, ma faticoso per l'asservimento, il lavoro dove il merito lo prendono i superiori, lo studio continuo, i concorsi.

Alla fine, nauseata dal mondo della ricerca, si sposa e fa la mamma e la moglie, acculturata e combattente a scuola e nel condominio: la sua casa è in un posto particolare, la città giardino di Marassi a Genova, "Il quartiere galleggiante", alluvionato periodicamente dalle piene del torrente Bisagno, i cui racconti formano la seconda parte. L'ultima parte ha un titolo che è tutto un programma: "Racconti per fuori di testa", dove la realtà è innocua follia quotidiana che diventa epopea.


La gustosa galleria di personaggi, dai professori agli assistenti, ai colleghi, ai condomini e ai conoscenti è tratteggiata con quell'amara comicità che contraddistingue il libro, con vivace intelligenza, arguzia e finezza di particolari: la scrittura è rapida e brillante, la lettura divertente.

Un bel libro, che intrattiene facendo riflettere. Consigliatissimo!


"Vivere è la cosa più rara al mondo. La maggior parte della gente esiste, ecco tutto."

È la frase preziosa di Oscar Wilde che apre il libro, incorniciando la passione per la vita della scrittrice..


"Ridendo, quindi sul serio"

di Elisabetta Violani

genere: narrativa italiana

editore: Echos, 2021

pagine: 187



Elisabetta Violani, genovese, laureata in Biologia e Dottore di Ricerca, pubblica nel 2016 "Scrivere per non morire. Memorie tragicomiche di un’ex ricercatrice" (Giovanelli Edizioni), col quale vince il premio In Punta di Penna al VII Premio Letterario Internazionale Città di Sarzana 2019 e scelto per il Dìa Internacional de la Mujer y la Niña en la Ciencia 2021. Seguono nel 2018 "Cronache dal Quartiere Galleggiante" e "Racconti per fuori di testa". Nel 2019 scrive "Storie magiche per ragazzi in gamba" (Tomolo-Edigiò Edizioni), premiato al Festival LibriAMOdena, risulta finalista del Premio La Quara e partecipa a diverse antologie. Nel 2020 pubblica (Echos Edizioni) "Solo uno Sbirro" vincitore del Premio Speciale al Concorso Letterario Santa Margherita Ligure - Franco Delpino.

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