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Recensione di Maria Antonietta Macciocu per "Sinfonia nera in quattro tempi"



Un giallo che ruota attorno alla diseducazione sentimentale dei personaggi, siano essi donne o uomini, vittime o carnefici: coppie che passano dalla violenza psicologica alla violenza fisica


Quattro storie noir, quattro scenari di sangue e rovina che mettono in luce, attraverso il racconto dei fatti e delle pulsioni che li accompagnano, la diseducazione sentimentale dei personaggi, siano essi donne o uomini, vittime o carnefici. Mondi dove alle emozioni empatiche si sostituiscono la dipendenza, il sospetto, i silenzi, la strumentalizzazione e l’annientamento dei corpi e delle anime, preparando ad esplosioni di violenze perseguite come liberatorie e invece distruttrici.

Se le donne sono spesso oggetto di vessazioni, non per questo ne sono esenti, in un gioco al massacro dove Tanathos prevale su Eros, impedendo di riscattarsi attraverso un percorso di crescita umana personale.

Intorno, una società ugualmente atona, incapace di vedere al di là delle apparenze, di intuire il deserto e la disperazione dietro gesti di circostanza. C’è un silenzio pesante, quasi che le parole, a forza di non essere usate, si siano estinte, lasciando il campo al gesto insensato e definitivo.

Una materia scura, che l’autrice riesce a rischiarare con la vitale curiosità del giallo e con la contrapposizione della quotidianità dei due investigatori, filo conduttore delle quattro storie, fatta di normalità, amicizia, dubbi, amori duraturi e passeggeri, battute lievi e divertenti e, soprattutto, capacità di confronto e di dialogo interpersonali.

Sono loro, insieme ai gatti, capaci di affetto disinteressato e duraturo, a darci la certezza che l’aria non è pregna solo di rapporti malati, ad indicarci un modo meno traumatico e rovinoso di stare nella realtà.



Titolo: Sinfonia nera in quattro tempi

Autore: Tiziana Viganò

Genere: giallo, noir

Editore: Youcanprint

Data edizione: 2016

Pagine: 202

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