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"La Regola di Santa Croce" di Gabriella Genisi. Recensione di Tiziana Viganò





Nel rosone della splendida chiesa di Santa Croce a Lecce, tra putti e decori scolpiti c'è anche un libro: grazie a un incontro fortuito la scrittrice pugliese Gabriella Genisi riesce a gustare il capolavoro barocco da vicino, sui ponteggi di una ditta incaricata del restauro. Ma una giallista che si rispetti ha una bella dose di fantasia e la Genisi immagina che il libro della Regola benedettina sia stato violato da un vandalo, che ha inciso tre nomi: solo la cusiosità di un'investigatrice come la marescialla Chicca Lopez riesce a scoprire un cold case degli anni Novanta, la sparizione di due amanti, un caso mai risolto. Una storia di amicizia tra due ragazzi e una giovane Eva affascinante e incantatrice, di cui i due sono innamorati, un patto di sangue violato. Forse un femminicidio?



Dopo otto libri con protagonista Lolita Lobosco, la Genisi ha inaugurato una nuova serie con "Pizzica amara" (Nero Rizzoli, 2019), con la nuova carabiniera Chicca Lopez, "uno scricciolo di ragazza" forte, coraggiosa, dal passato segnato dall'abbandono e un presente sentimentale tormentato. Dal carattere ruvido e dai modi anticonformisti, problematica e bizzosa, "accogliente come un giardino di cactus" la vediamo girare in moto sulle strade salentine, ostinata nel perseguire i suoi obiettivi, senza scendere a compromessi. Un carattere difficile, ma con un gran fascino, come tante donne salentine, un po' maghe, un po' streghe.

Come la protagonista della serie precedente, una donna bella, giovane, capace deve lottare per affermarsi in un mondo lavorativo tradizionalmente riservato ai maschi. Un personaggio che non si fa dimenticare.


I temi sociali sono ben sviluppati nei gialli della scrittrice, così come c'è attenzione e amore per il suo territorio. Un Salento vero, quello che i turisti non conoscono, concentrati come sono solo sulle bellezze paesaggistiche, architettoniche e sulla gustosa cucina. C'è un territorio con la sua storia millenaria, la fertile terra rossa o candida, gli ulivi secolari uccisi dalla xilella, le tradizioni antiche intessute di superstizioni e di magia, la speculazione edilizia e la criminalità organizzata (Sacra Corona Unita), ma anche la luce, i colori, gli odori, i sapori i volti, le emozioni, il dialetto

“Salentu, lu sule, lu mare, lu ientu”

Una miscela perfetta, un cocktail ben misurato, come quello creato per il libro "Il mare nel bicchiere", con un gin all'acqua di mare ed erbe mediterranee, che possiamo prepararci per gustare al meglio ogni pagina di questo piacevolissimo e intrigante romanzo.




"La Regola di Santa Croce"

di Gabriella Genisi

genere: giallo

pagine: 240

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