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Immagine del redattoreTiziana Viganò

“La condanna dei viventi” di Marco De Franchi. Recensione di Tiziana Viganò






già pubblicato sul portale MilanoNera


Difficilmente mi lascio andare a giudizi soggettivi nelle recensioni perché rispetto i gusti degli altri. Ma “La condanna dei viventi” di Marco De Franchi mi ha davvero entusiasmato e merita tutta l'ammirazione possibile.

È un thriller che travalica il genere per ampiezza e profondità dei numerosi temi trattati, per la struttura perfetta che crea suspense a ogni pagina crescendo d'intensità, per l'abilità nel presentare personaggi difficili e tormentati alle prese con una storia complessa, per la competenza estrema nel raccontare l'indagine passo passo, nei minimi dettagli procedurali.



Marco De Franchi conosce molto bene quello di cui scrive, dato che è stato per anni Commissario capo di Polizia e ha lavorato nello SCO - Servizio Centrale Operativo, l'FBI italiano - e lo racconta con la maestria dello scrittore di razza. L'indagine segue le procedure poliziesche nei dettagli ed è molto interessante seguirle e imparare particolari che difficilmente una persona comune può conoscere, anche uno scrittore di gialli che si documenta e chiede consulenze.


La narrazione ha una struttura perfetta e crea una suspense notevole: la soluzione sembra più volte a portata di mano e poi sfugge, gli inquirenti devono tornare da capo oppure ricominciare avendo fatto solo pochi passi avanti. Ogni capitolo termina con un colpo di scena che aggancia al successivo: per il lettore è impossibile staccarsi dalle pagine e si troverà spesso col cuore in gola, soprattutto in certi passaggi.


Non sarà facile trovare il vero colpevole della orribile catena di omicidi che ha radici lontanissime nel tempo: dietro ogni sparizione c'è una escalation di follia che si concretizza in qualcosa che va al di là di ogni perversa fantasia. Gli investigatori coinvolti in quella storia di dolore e di orrore, di snuff movies e omicidi voluttuari, si troveranno con l'anima marchiata, pietrificata, condannati a non dimenticare, la condanna dei viventi. Eppure continueranno combattere contro i superiori che non credono in loro, rischiando la morte in prima persona: correranno da Sorano a Volterra, da Roma a Padova, dal lago Trasimeno a Molveno, fino all'ultimo respiro, alla ricerca di una verità che non vorrebbero mai che esistesse.


Il legame tra i delitti e le opere di Caravaggio, la somiglianza delle vittime con le sue opere aggiunge il tema dell'arte e dell'eternità che conferisce: la suggestione, il dramma o la tragedia, la luce e l'ombra, il realismo e i simboli, la personalità del grande pittore hanno ispirato sfrenate fantasie. Ma anche le mostre contemporanee Body Worlds. Difficile sfuggire alle pulsioni di vita e di morte, Eros e Thanatos: per gli assassini l'arte è diventata potere sulla vita e sulla morte.


La coppia dei protagonisti è memorabile: Valentina Medici, commissario dello SCO alla sua prima indagine importante, è acuta e competente, ma si lascia coinvolgere dalle indagini ed è piena di incertezze. Così ha bisogno di sentirsi appoggiata dalla maggiore esperienza dell' ex collega vicequestore Fabio Costa, brillante poliziotto dello SCO che, dopo un fatto gravissimo, è stato confinato nel commissariato di Volterra, punito e reietto, spento e devastato dal senso di colpa, ma deciso a fermare la strage che si sta compiendo con una velocità inusuale. Entrambi capiscono che sotto la superficie di quella storia di sparizioni misteriose si nasconde qualcosa di oscuro e terrificante: l'identità delle persone, gettata nel dark web è come una preda gettata in una abisso pieno di squali divoratori.


Un consiglio: le persone molto sensibili si preparino a un libro molto, molto forte. Gli appassionati di thriller lo troveranno eccezionale, un vero capolavoro!


“La condanna dei viventi”

di Marco De Franchi

genere: thriller

editore: Longanesi, 2022

pagine: 524


Marco De Franchi (Roma, 1962) fin da bambino sognava di fare lo scrittore tanto quanto desiderava diventare investigatore. Ha infatti un passato da Commissario Capo di Polizia, periodo durante il quale ha lavorato presso il Servizio Centrale Operativo (SCO), l’ufficio investigativo italiano che più si avvicina all’FBI. Vive tra Pisa e Livorno con la moglie Debora e i due figli. Le esperienze sul campo sono state fondamentali per la scrittura del thriller La condanna dei viventi. Ancor prima della pubblicazione in Italia, La condanna dei viventi ha suscitato l’immediato entusiasmo degli editori europei. Nei prossimi mesi uscirà in Germania, Spagna, Francia, Olanda, Grecia, Polonia, Lituania e Romania.




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