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"L’antro della paura", di Alex Miozzi per IL VIZIO DI SCRIVERE - EMOZIONI IN 30 RIGHE


“Entra” fece l’uomo dietro di lui, armato con un fucile da caccia di grosso calibro. Bloccato dalla paura, il ragazzo, sulla bocca dell’antro, si girò fissandolo negli occhi, ma come unica risposta ebbe lo sguardo glaciale del cacciatore.

“O faccio entrare anche lei” mormorò grave, con un tono che non ammetteva repliche, mentre serrava stretta, con il braccio libero, la sorella minore del giovane. Questi, allora, si fece forza. Piuttosto che sacrificarla avrebbe preferito morire al suo posto dieci volte, e passo dopo passo venne inghiottito dall’oscura caverna.

Seguirono attimi di silenzio nel quale la ragazza piangeva lacrime silenziose, mentre il cuore del cacciatore batteva come un tamburo. Il giovane era la sua esca, e lui sarebbe riuscito a portare a casa la Bestia che viveva là dentro. Quel sacrificio valeva l’impresa, pensò, senza contare che eventualmente di esca ne aveva un’altra.

Lei ragazza chiuse gli occhi, e il suo respiro si fece quasi impercettibile. Qualche goccia di sudore scese dalla fronte dell’uomo, che si scostò il cappello di feltro marrone dall’ampia falda. Spazientito, imbracciò l’arma con entrambe le mani, spinse di lato la giovane e si indirizzò verso l’imbocco della grotta, spalancando i piccoli occhi azzurri. Dov’era finito il ragazzo? Il cacciatore avanzò all’interno dell’antro con sempre meno luce, affondando il proprio peso nel terreno fangoso e molliccio.

Vide davanti a sé due piccole luci, che via via gli si avvicinavano. Contro quegli occhi, puntò la canna del fucile, carico, appoggiando il calcio dell’arma alla spalla. Con il dito sul grilletto, vide muoversi altre luci simmetriche tra loro, e poi altre ancora. Orientò la canna del fucile, ma gli scricchiolii dietro di sé lo fecero sussultare. Girando la testa, vide che il giovane, nascostosi appena dietro all’imbocco della caverna, stava uscendo da lì.

Nel tentativo di fermarlo, l’uomo spostò entrambi i piedi torcendo il busto, ma perse l’equilibrio. Un rimbombante colpo di fucile, il cui proiettile colpì il soffitto della caverna, sparò a vuoto.

Il cacciatore era a terra, paralizzato dal dolore della caduta e con l’arma scarica.

Ora quegli occhi inquietanti, sempre più vicini, lo fissavano senza paura.

All’esterno dell’antro, i due ragazzi udirono da prima grida umane seguite da un versi ferini. Poi, nello spaventoso silenzio, rotto dal rumore del bosco, si dileguarono.


Alex Miozzi, vive e lavora a Milano, ed è giornalista, disegnatore di fumetti e illustrazioni, scrittore, divulgatore scientifico, autore e disegnatore di cartoni animati (ma non sempre in quest’ordine). Si diverte a scrivere racconti per poter spaziare ulteriormente in ambito narrativo.

Il suo ultimo romanzo è "24H", edito da Neos Edizioni (2020).

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