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"In memoria" di Fioramante Conidi per IL VIZIO DI SCRIVERE - EMOZIONI IN 30 RIGHE

l'emozione è TRISTEZZA


Mi sento un po' strano, e così mi sveglio la mattina e faccio un passo fuori. Prendo un respiro profondo, mi sento veramente sollevato e urlo con tutta la mia forza: «che cosa succede?» What’s up, è la mia canzone preferita, provo e riprovo a suonarla con la chitarra ma le dita iniziano a non rispondere più e le corde metalliche producono note stonate.

Ricordo le parole di quel giorno:

«Mi dispiace ma al momento non abbiamo più cure, adesso non ci resta che sperare.»

Il medico mi aveva guardato con tristezza, poi aveva chiuso e deposto sulla scrivania la cartella clinica. Non dissi nulla, sfiorai soltanto con la mano il bordo del fascicolo, lo ringraziai, socchiusi piano la porta e me ne andai. Non mi piacciono le porte chiuse.

La malattia mi ha sorpreso nel mio piccolo e tranquillo appartamento di paese. Milano è vicina ma non così tanto da sentire il suo rumore.

È stato un colpo duro, la vita va così!

L’estate è passata veloce, quasi impalpabile. I cicli di chemioterapia non mi hanno fatto perdere i capelli, ho perso solo un po' di peso, ma di questo non si è accorto nessuno. Ho passato giorni terribili, il male mi attaccava lo stomaco e la paura contorceva l’anima.

Il telefono adesso suona, non ho voglia di rispondere. Sono debole ma esco fuori, voglio respirare. A febbraio fa molto freddo ma sono coperto bene. La campagna è spoglia, sembra addormentata sotto il cielo color cemento. Dal parchetto sopraggiunge lei in compagnia di Niki, il suo cane. La incontro spesso ma non conosco il suo nome. È buffo vero? Sono fatto così, ho sempre usato la gentilezza per mettere al riparo la mia timidezza. Anche questa volta Niki mi ha fatto festa e imbrattato di fango i pantaloni. Abbiamo continuato il cammino in direzioni opposte, lei verso casa, io verso l’area giochi. Sono felice tra lo scivolo d’acciaio con i bordi rossi, l’altalena solitaria e il cavallino azzurro agganciato a una grande molla.

Fa freddo, forse è meglio rientrare. Mi siedo vicino alla finestra, anche se sono molto stanco, provo a suonare la chitarra. Il telefonino vibra, arrivano dei messaggi ma adesso non ho voglia di rispondere. Cosa sta succedendo? What’s going on! Sono sempre più stanco, non riesco più a suonare. Tolgo gli occhiali e chiudo gli occhi un po'.


Ah, dimenticavo, mi chiamo Luca e sono morto il 12 febbraio, scusate se non ho risposto ai vostri messaggi, sperò lo farà qualcuno per me!




Mi chiamo Fioramante Conidi, sono nato a Vigevano nel 1963. Mi piace leggere, scrivere e dipingere. Amo i film western e praticare il Kung Fu. Soffro di nostalgia e mi manca tanto il mare.










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