Come per il precedente libro, “Il segugio” (Einaudi 2022) non aspettatevi un giallo con tutte le caratteristiche usuali del genere: questo è un romanzo d’anime e d’ambiente.
Ogni personaggio è raccontato nelle gesta e nei pensieri, approfondito minuziosamente: Tana French è molto abile nel presentarceli in ogni caratteristica psicologica, attraverso dialoghi accurati e descrizione di ogni particolare. Tutti insieme gli abitanti del villaggio interagiscono in modo corale e l’ambiente esterno ha una funzione importante, non solo come cornice e quadro d’insieme ma per l’influenza che ha sulle persone.
Nel primo romanzo c’è la scomparsa di un ragazzo, Brendan Reddy, che la sorella tredicenne Trey vuole trovare a tutti i costi: così si rivolge a un ex poliziotto americano, Cal Hooper, che ha abbandonato il suo lavoro per cercare pace nel paese di Ardnakelty, sperduto nella campagna irlandese.
Due anni dopo, nel sequel, tutto sembra andare per il meglio, Trey si è legata a Cal, lo considera il padre che non ha avuto mai vicino, Cal lavora, si prende cura della sua figlioccia e ha una tranquilla relazione con Lena. Improvvisamente torna Johnny Reddy, il vero padre di Trey, a scompigliare la tranquillità del villaggio e soprattutto della famiglia. Racconta una storia che colpisce tutta la comunità, e mette in moto una corsa all’oro sostenuta dai racconti di un inglese che vorrebbe finanziare la ricerca. Cal intuisce la truffa, molti compaesani però si fanno ingolosire dalle ricchezze promesse, altri sono più sospettosi. Trey entra nel gioco del padre suo malgrado: ma lei ha un piano, vuole vendetta perché non ha mai dimenticato la scomparsa del fratello.
I giochi si complicano, i guai sono in agguato, ognuno tira acqua al suo mulino. Che succederà?
Ardnakelty è un luogo chiuso, la comunità è coesa a difendere i propri interessi, ma ognuno difende anche i propri, ci sono codici di comportamento che devono essere onorati, chi sgarra paga.
Cal ha dimostrato di essere un uomo di cui fidarsi, ma deve stare attento a come si muove, è comunque uno straniero, e deve proteggere Trey che come un cavallo selvaggio non si fa mettere le redini. Interessante seguire le azioni e reazioni dei personaggi davanti al mito dell’oro.
Tana French si conferma come una scrittrice a tutto tondo, dalla narrativa fluida ma ricca nel lessico e solida nella struttura. I lettori di gialli e thriller troveranno forse il ritmo molto lento e la suspense scarsa ma, come dicevo all’inizio, “Il cacciatore” è un romanzo dove personaggi e ambiente sono protagonisti assoluti: c’è un omicidio, ma è la conseguenza delle azioni della vittima, non è certo l’evento attorno al quale ruota tutta la narrazione.
“Il cacciatore”
di Tana French
genere: narrativa internazionale
editore: Einaudi,2024
pagine: 512
Tana Elizabeth French è una scrittrice e attrice teatrale statunitense di origini irlandesi e naturalizzata irlandese. Nata a Burlington, Vermont, nel 1973, ha vissuto in vari paesi, tra i quali l'Italia e il Malawi, prima di stabilirsi a Dublino, dove tuttora risiede. Dopo gli studi al Trinity College di Dublino, ha lavorato come attrice professionista e voce fuori campo in teatro e al cinema.
A partire dal 2007, con il romanzo Nel bosco, ha creato la Serie Squadra Omicidi Dublino, giunta al 2018 alla sesta indagine. Nella sua carriera ha ricevuto alcuni tra i più importanti riconoscimenti nel campo della letteratura gialla. In italiano sono stati tradotti Nel bosco, Mondadori, 2007; La somiglianza, Mondadori, 2009; I luoghi infedeli, Mondadori, 2011; Il rifugio, Einaudi, 2020; Il collegio, Einaudi, 2019; L'intruso, Einaudi, 2018; Il segugio, Einaudi, 2022.
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